Storia di Legnaro

 

 

 

Storia di legnaro

 

Di Legnaro si parla per la prima volta in un documento del 828 che conferma al Monastero di S.Giustina (Padova) il possesso dei beni in quel territorio. In realtà, il territorio era abitato sin dall'epoca romana, successivamente con la caduta dell’impero e il conseguente abbandono, l’ambiente divenne paludoso e ostile all'uomo, ma estremamente ospitale per le Volpi (di qui Volparo) e gli Orsi di qui gli scoli Orsaro e Orsaretto).

Dall'anno mille in poi, comincia la ripresa grazie al Vescovo di Padova e all'ordine dei Benedettini che si condividevano i territori di Legnaro.

Dal 400, la zona conquistata dai Veneziani fu oggetto di una profonda opera di bonifica grazie ai monaci Benedettini che riuscirono a migliorare di molto le condizioni del territorio, organizzando una vera e propria “azienda” di tipo agricolo. Questa florida situazione durò fino alla venuta di Napoleone che requisì i beni dei monaci salvo poi perderli a favore dell’Austria.

Tra Padova e Piove di Sacco, in direzione sud, si trova Legnaro. Il nome deriva da Lignarium forse per la grande produzione di legna tagliata fuori dai centri abitati.

I principali monumenti sono: la Corte Benedettina, di epoca cinquecentesca, centro di opere di bonifica del territorio, Villa Morassutti e le chiese.

La chiesa arcipretale, dedicata a San Biagio è ricordata sin dal 828 ed è stata ricostruita varie volte. Tra Legnaro e Polverara, in frazione Volparo esiste una chiesetta campestre intitolata a S.Maria Assunta, risalente al 1333.

Legnaro è da tempo uno snodo commerciale ed industriale molto importante, vista la vicinanza con Padova e con le principali direttrici di traffico della zona. Inoltre, appena fuori dal centro abitato c’è il distaccamento dell’Università di Padova ed una estesa zona industriale e artigianale.

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